venerdì 27 aprile 2018

I ciclisti olandesi battono un altro record!

Il giornale Europa Today ci riferisce di un altro record, una vera pietra miliare, che i ciclisti olandesi hanno segnato nella diffusione della bicicletta: per la prima volta da chissa' quando nella storia, nel 2017 i morti in incidenti di bici sono stati superiori a quelli in incidenti d'auto!

Sembra che i nostri colleghi olandesi abbiano battuto le auto 206 a 201, una differenza minima  ma che magari nel futuro si puo' ampliare e consolidare.

Chissa' come sara' contenta l'associazione di traffico si muore (tie') per questo ulteriore affermarsi delle due ruote a pedali!

Scherzi (macabr)i a parte, la notizia ha una parte buona e una parte cattiva, come ci riferisce la fonte (non ho fatto indagini indipendenti), e le due cifre sarebbero il risultato di una diminuzione degli incidenti automobilistici, dovuta essenzialmente alla diminuzione dell'uso della macchina, e un aumento degli incidenti ciclistici... e questa parte potrebbe interessarci.

Non sto frequentando l'Olanda un gran che', ma un'idea della loro meravigliosa infrastruttura ciclistica l'ho avuta due anni fa, e devo dire che sono riusciti a ridurre gli incroci con il traffico automobilistico al minimo. Pero' l'Olanda con i suoi canali, le foglie bagnate, il ghiaccio l'inverno ha profili di pericolosita' no-traffic a noi sconosciuti.

In ogni caso per estrarre info veramente valide occorre entrare nella massa di dati e studiarli aggregandoli. In assenza di questo, del contesto, e di tutti quei parametri accessori che permettono di capire qualcosa nel caos delle statistiche, l'articolo ci da' un primo indizio: tutta colpa degli anziani sulle loro bici elettriche.

Infatti secondo l'articolo gli anziani over 65 (e mica manca tanto) sono stati rimessi in pista dalle bici elettriche. Sono pero' imprudenti nella guida e poi cadono facilmente (da come viene detto suppongo anche da fermi) perche' non valutano adeguatamente il peso di questi prodigi di ecomobilità.

Qui mi fermo, ma la Cassandra che è in me predice che la diffusione delle bici elettriche porterà piu' di un problema. Alcuni  imprevedibili (aspettatevi l'inaspettabile come diciamo noi) ma altri già ben delineati.

Come per esempio quel limite dei 25 all'ora che sulle piste sta già cominciando a dimostrare la propria pericolosità.



venerdì 20 aprile 2018

Ma la Formula "B" non arriva mai...


La ns sindaca ha diramato un orgoglioso comunicato per la conclusione, felice, del gran premio di
Formula E a Roma… non l’ho visto, ma neanche sentito, quindi tutto ok!
Non solo, ma commercialmente l’operazione e’ andata alla grande, ovvero a Roma sono entrati piu’ soldi di quanto sia costata al Comune l’organizzazione, compresa la risistemazione in kind di un sottopasso della Colombo.







Per carita’, tutto bene… i motoristi sono contenti, poco rumore e inquinamento, magari gli abitanti

dell’Eur (Formula E?) qualche disagio l’hanno patito, ma tant’e’. Certo, non e’ il GP di Monaco,
ma neanche fa casino’.
Il punto e’ un’altro…
Tra formule E, navigazione sul Tevere (assistita ogni anno, mi risulta), acquari, Citta’ del Nuoto (@!%$)
e altri accidenti, l’ora della Formula B, la realizzazione di una infrastruttura ciclistica non arriva mai.
Il problema sostanziale, anzi… il probbblema, e’ che la bici fa risparmiare. Fa risparmiare tempo, denaro,
soldi per le medicine per abbassare la pressione, inquinamento, etc, ma sembr che non generi PIL di
per se’.

Ovvero quando usi la bici guadagni tu e indirettamente la collettivita’, ma a parte i negozi di ciclismo
nessun’altro introita.
Altro che piste da sci ad Ostia, pattinaggio su ghiaccio ghiacciato, Luni Parki e piste da Bowling. Quindi
se devi allocare un milione di risorsa, alla fine ti trovi (nel migliore dei casi) con qualcuno che se non lo f
ai muore di fame, fallisce o chiude i battenti.
PS.: Se invece fai la pista, oltre a scontentare molti automobilisti incazzati, c’e’ il rischio che il 10% dei
ciclisti ti ringrazi ma a denti stretti, il restante 90 ti dice che e’ fatta malissimo, che e’ da cicloturisti, che
segrega le bici, che era meglio se disegnavi le bikelane, ad Amsterdam ce l’hanno che manco pedali,
perche’ non me l’hai fatta sotto casa, dammi 5 cent a km,  erano meglio le docce in ufficio, altro che
piste voglio salire sul tram in bici gratis senno’ mi tocca pedalare…
Fatto sta che se le amministrazioni avessero messo un milioncino l’anno per ogni anno,  invece di
buttarlo in cazzi e mazzi, magari adesso avremmo qualcosina in piu’.
E invece gnente.

giovedì 19 aprile 2018

Due brutte buche in sequenza

E' bastato un giorno di fretta reale, una corsa dal carrozziere prima che chiudesse, per dimostrare una concreta quanto siano pericolose le strade romane bicicletta una ruota 20.

Infatti mi sono trovato per ben due volte ad entrare in buche grosse e profonde in maniera inaspettata è in mezzo al flusso del traffico, dove una caduta non perdona.

Per fortuna è andato tutto bene conseguenze le ha patite, e speriamo assorbite, la struttura della bicicletta.

Tutte e due le volte le buche sono state un regalo dell'autobus che stavo seguendo...

Mi piacerebbe sapere quanti quotidianamente si trovano con lo stesso problema.

Speriamo bene fino alla prossima volta, ma non mi pare che la situazione stia migliorando, anche se devo dire che le riparazioni post lavori stradali sono nettamente migliorate.