domenica 14 gennaio 2018

Due problemini risolti

Tanto per non cadere nel pessimismo piu' totale, dico dopo il post scorso, andiamo a scoprire due importanti miglioramenti sulla via dell'ufficio, che si sono "magicamente" concretizzati negli ultimi sei mesi. Parliamo della giugulare della Prenestina e del tunnel di Santa Bibiana.

Giugulare Risolta
Parcheggio sotto la sopraelevata
In questo post del lontano 2014, facevo notare come la pessima abitudine del parcheggio a spina di pesce sotto la sopraelevata della Prenestina, creava un serio pericolo per noi ciclisti.

La spiegazione che mi aveva dato un Vigile era interessante:

Non possiamo fare le multe a chi parcheggia a spina di pesce perche' in realta' li' sotto non si puo' proprio parcheggiare. Infatti la sopraelevata e' classificata come onte e sotto i ponti non si puo' parcheggiare. O facciamo la multa a tutti (e abbiamo l'insurrezione dei residenti) o a nessuno. Comunque a San Lorenzo la zona e' stata riclassificata, e quindi possiamo definire un modo corretto di parcheggiare. Adesso stiamo cercando di fare lo stesso qui".

Ci sono voluti quasi due anni di tempo, ma alla fine il risultato ci sta, e quindi noi ciclisti abbiamo la nostra striscetta e gli automobilisti possono sfrecciarci accanto per passare piu' tempo nell'ingorgo di Porta Maggiore!

Comunque e' ormai aperta la porta alla bikelane della Prenestina che altrimenti non si sarebbe potuta fare.

E A VOI... SANTA BIBIANA
Bikelane di lusso
So bene che tutti hanno ormai scritto tutto su questa opera, della quale dobbiamo sicuramente ringraziare in gran parte Paolo Bellino, precedente delegato alla ciclabilita'.

Probabilmente non e' stato l'unico a perseguirla, ma sicuramente una delle punte di diamante tra quelli che hanno fatto l'opera.

Bene, come gia' ampiamente scritto, io percorro il tunnel da Via Giolitti a San Lorenzo, e a me l'opera va benissimo. Non sono assolutamente d'accordo con il feroce attacco fatto da Roma fa Schifo, anche se niente esce fuori perfetto.

Nel mio caso l'ingresso dal lato Giolitti e' ottimo e sicuro, e anche se non c'e' una vera separazione fisica dal flusso delle automobili, i catarifrangenti e la segnaletica orizzontale costituiscono un miglioramento netto rispetto alla situazione precedente.

All'uscita dal tunnel devo girare a sinistra per andare a Castro Pretorio, tagliando il traffico. La soluzione adottata, ovvero un attraversamento ciclabile secco, spezza il ritmo di pedalata, pero' alla fine e' piu' sicura dello spostamento dinamico di prima. E poi se ti investono li' ti ripagano pernuovo, vuoi mettere?

Diciamo che il problema maggiore sono quei ciclisti che invece di continuare  sulla bikelane  si uniscono al flusso delle auto e quando attraversi si scocciano perche' devono frenare.

Il contraflow e' invece proprio riuscito male, quindi la maggior parte dei contraflowisti risale la bikelane contromano. Bikelane che comunque e' abbastanza capace da accomodare due ciclisti che si incrociano.

A parziale discolpa dei progettisti c'e', secondo me, la necessita' di rispettare le famose ;inee guida di progettazione, e la difficolta' di fare una vera bikelane a doppio senso per non sbilanciare troppo la circolazione automobilistica.

Comunque a tutti gli effetti la pista c'e' e funziona!

... insomma... gia' oggi il tratto finale era completamente occupato da ruspe impegnate in uno scalo... Ma qui si ritorna a...  Roma Anticiclista!

lunedì 1 gennaio 2018

Roma Anticiclista

Sarebbe bello iniziare l'anno con un post che parli dell'evoluzione dell'uso della bicicletta a Roma con aspettative e progetti... purtroppo per noi, cosi' come praticamente tutti i settori di questa ormai disgraziata citta', sono in profonda sofferenza... e non si vede alcuna via d'uscita!

Va comunque detto che a Roma aumentano ciclisti e biciclette. Il centro di Roma si e' ormai abituato alla figura del ciclista, la periferia molto di meno, le zone universitarie molto di piu'.

E' difficile ormai che si pedali da soli. Certo, ancora non abbiamo veri ingorghi di biciclette, ne' la quantita' e' paragonabile a quella degli scooteristi, pero' ci siamo e "facciamo traffico". Gli automobilisti ci hanno ormai inserito nei loro modelli di comportamento e, a parte un po' di  irriducibili stronzi (spesso veri delinquenti a piede libero che usano l'auto...), hanno imparato ad accettarci alle nostre velocita'.

Piu' difficile insegnare agli scooteristi che non abbiamo il cappotto di lamiera quando ci passano a 8 mm di distanza in accelerazione. Finche' lo fanno con le auto, alla fine e' a loro rischio e pericolo. Noi invece nei passaggi ravvicinati rischiamo quanto loro e quindi non va bene. Per niente.

Se non ve ne siete accorti, zitti zitti sono arrivati due bikesharing a flusso libero. Speriamo che durino abbastanza da prendere piede (ovvero che i rovistatori non si portino via le bici) e nel frattempo godiamoceli. Al centro si vedono abbastanza, e adesso cominciano ad apparire anche alle fermate della metro. Ancora poche, troppo poche per fare la differenza, ma chissa'!

La nota sgradevole e' che tutto questo fiorire di ciclabilita', che sarebbe in se' molto positivo, avviene malgrado, anzi contro, l'inerzia dell'amministrazione capitolina. E questo era uno dei settori dove si poteva fare parecchio con poco. Un fiore all'occhiello...E invece niente.

Si potrebbe discutere molto sulla scelta del delegato alla ciclabilita', secondo me un boomerang. Energico ma con profonda inesperienza amministrativa e aggressiva non professionalita' in fatto di trasporti. 

Ma alla fine il problema sta nel far ripartire una macchina tecnico amministrativa che non riesce a tenere in ordine nemmeno le strade principali. Lamentarsi della burocrazia (ovvia) non serve a nulla, per risolvere questi problemi su una scala come quella del comune di Roma, ci vogliono ben altre professionalita', esperienze e capacita' credetemi. 

Sta di fatto che stiamo perdendo anche le tanto detestate piste cicloturistiche , senza che le bike lane, eccettuati i 200 metri di Santa Bibiana, abbiano ancora fatto il loro debutto. 

Questo viene male soprattutto in quelle giornate mezze mezze, quando uno vorrebbe partire da casa e farsi una bella pedalata lungo il Tevere che portasse da qualche parte, localita' esotiche come Ostia, Ostia Antica,  Fiumicino, Veio, la Valle del Tevere a Nord, l'Aniene e Villa Adriana... insomma le uscite standard di una citta' orgogliosa.

La situazione non si limita all'inerzia pistociclistica, ma purtroppo ha ormai le dimensioni della catastrofe cittadina. Catastrofe che chiunque con un  po' di sale in zucca, poteva facilmente prevedere semplicemente ascoltando le interviste rilasciate dalla candidata Raggi nel corso della campagna elettorale. 

L'altro pilastro della mobilita' alternativa, il trasporto pubblico, sta conoscendo momenti tragici, con ATAC sempre piu' autoreferenziale... Magari l'avessimo venduta a Trenitalia, invece sembra proprio essere ritornata un intoccabile feudo elettorale. 

Infatti laddove le ferrovie stanno migliorando, il mezzo pubblico romano sta tornando il mezzo di trasporto di chi non puo' farne a meno, degli indigenti, della popolazione improduttiva in generale. I mezzi, comprese le metro, sono lenti e inaffidabili, e in certi parti di Roma ti sposti a contatto continuo con mendicanti (di importazione) e abitanti dei campi nomadi. 

E' chiaro che chiunque conduca una vita attiva in queste condizioni soffre, si veste anche lui un po' in stile campo nomadi, e cerca di usarlo sempre meno.  Quindi non solo il servizio e' pessimo, ma l'ambiente di viaggio e' sempre piu' inabitabile, triste e deprimente. Quindi chi puo' prende la macchina, lo scooter, io la bici.

Gli automobilisti avranno imparato a convivere con i ciclisti, ma sono tornati i veri padroni della strada. Non solo perche' nessuno fa il castigamatti, ma anche perche' con il trasporto pubblico in ginocchio, il massimo dell'impopolarita' e' attuare quelle politiche restrittive senza le quali l'auto la fa, e continuera' a farla,  da padrone... 

E per politiche restrittive non intendiamo il bandire le auto dal centro storico, ma semplicemente cercare di ridurre la sosta irregolare, oppure evitare di fare nuovi parcheggi a Termini... vabbe' forse questo era venuto dalla giunta precedente.

Comunque sia buon 2018 e buone pedalate. Che Roma peggiori ancora sembrerebbe difficile, ma ho tanta paura che non abbiamo ancora bevuto fino in fondo l'amaro calice della rovina nostra citta'.