giovedì 21 aprile 2016

Tutti i ciclisti dell'incrocio.

Mi sono trovato ad un incrocio nel quale eravamo tutti e solo ciclisti.

Non eravamo certo molti, all'incirca una decina, però ognuno con la sua bicicletta e il suo abbigliamento.

C'era una mamma con la figlia, un pieghevolista in giacca cravatta e zaino, io vestito un po' da ciclista un po' da ufficio, il paio di ragazzi con bici da corsa, un paio di signore con le borse nel cestino.

Ovviamente nessuno ha rispettato il proprio rosso e per poco non c'è scappato un bel cicloincidente.

Però eravamo tutti allegri e, a giudicare dai visi, alquanto stupiti di questa strana coincidenza. Un incrocio solo con bici e nessuna macchina.

Che dire, gli utenti della strada due ruote a pedali stanno aumentando, vista pratico in maniera superiore ad ogni aspettativa... eppure non basta.

Se non fosse per gli automobilisti che ormai si sono abituati a noi, eccetto gli irriducibili,  dal punto di vista infrastrutturale o dei comportamenti dei vigili urbani, a favore della bicicletta ancora non c'è assolutamente nulla.

Non solo, ma nel frattempo, i problemi della città si sono talmente ingigantiti da far sembare lo sviluppo della ciclabilità quasi un articolo voluttuario. Quando ti si scassano le metro sotto il sedere è difficile impiegare tempo, o denaro per lo sviluppo della ciclabilità.

Rassegnamoci, le piste ciclabili cominceranno a farle solo quando saremo talmente tanti da costituire un ostacolo alla circolazione delle automobili.