venerdì 16 dicembre 2016

Quo usque tandem

Quo usque tandem abutere, Virginia, patientia nostra?



Se gia' sono uscito con un profondo senso di sconforto dalla vicenda referendaria, sconforto che credo che non possa che toccare tutti i connazionali di buon senso a prescindere da come abbiano votato, le vicende della giunta Raggi, g decisamente minuscola, sono quanto di piu' demoralizzante si possa immaginare. E il non aver avallato con il mio consenso questa giunta non mi e' di nessuna consolazione.


Visto che un po' di anni comincio a sentirmeli sulle spalle, ancorche' temperati da un entusiasmo ancora giovanile, che Virginia non fosse tagliata a sindacare Roma lo si capiva chiaramente tutte le interviste. Sicuramente con esperienza di aula, ma senza quella faccia un po'cosi', quell'espressione un po' cosi', che hanno quelli che sanno quanto e' difficile fare le cose sul serio.


Di M5S non me ne intendo, solo qualche contatto. In alcuni casi galantuomini, in troppi altri pazzi esagitati, con un livello di aggressivita' eguagliato solo da ignoranza e incapacita' di ragionare. Probabilmente qui sara' anche una variante romana, ma il problema  e' che La raggi sembra abbia prevaricato anche il movimento stesso, imponendosi come punta di diamante di fronte a personaggi forse meno fotogenici, ma sicuramente più solidi.


Non c'è bisogno di ricorrere alle interviste di De Luca per capire che qualcosa è andato storto sin da prima del primo momento. Sicuramente un accordo sottobanco con la destra ex Alemannica tra il primo e il secondo turno, cosa che alla fine ha impedito di formare una giunta solida e coesa. La frittata era già fatta nei primi 15 giorni, si poteva solo pensare di cercare di recuperare nel seguito. Invece la cosa è andata peggiorando.


Purtroppo anche un assessore di punta come quello alla mobilità, si è rivelato non all'altezza del proprio compito. Andare in televisione nazionale e dimostrare di non saper distinguere tra un numero e una percentuale, è un suicidio. Infatti nel trasporto i numeri contano, eccome. Uno che non sa gestire le quantità può fare il pittore (lo scultore sicuramente no) ma non certo l'assessore ai trasporti.


Sui rifiuti la questione è stata anche più dolorosa. In questo caso è stata proseguita una gestione fallimentare fatta da una persona con metodi vecchi e sorpassati, senza un minimo di trasparenza, e senza cercare l'appoggio di noi cittadini senza il quale non si va da nessuna parte punto.


Peggio, le uniche azioni fatte dalla Raggi sono state smontare le poche cose buone che ci aveva lasciato in eredità l'amministrazione Marino, per esempio i vertici Atac che finalmente avevano cominciato ad incidere il tumore dei sindacati. Non parlare della defenestrazione del capo dei vigili urbani.


Nella galleria delle follie risaltano poi il politicamente improvvido e immotivato no alle Olimpiadi a Roma, ma il posto d'onore lo mantiene  il suicida stop alla Metro C, per il quale non ho parole, ma solo parolacce. Devi essere proprio uno che non ragiona.


Ma quali sono le prospettive adesso? Tutte terrificanti.


Di fatto La Raggi non può andarsene senza provocare una nuova crisi, a meno che il Movimento 5 Stelle non posso proporre immediatamente un altro sindaco. Non me ne intendo di legge elettorale dei Comuni, non so se questo sia possibile, ma così certo non si può andare avanti a meno di una conversione sulla strada di Damasco.


Ma di quale conversione possiamo  parlare? Se il personaggio fosse stato ragionevole, tutto questo non ci sarebbe stato. Quindi l'unica conversione che prevedibilmente potremmo avere un ritorno all'ortodossia grillina,  l'ultima cosa di cui ha bisogno una città come Roma. In questa città si esce dalla palude solo se tutte le forze sane Tirano e lavorano insieme.


Mi piacerebbe sbagliare, ma il calvario di questa città e' ancora lontano dalla sua conclusione. Per abbreviarlo sono convinto che prima Virginia ci lascia e meglio è. Non credo infatti che potra' mai essere un buon sindaco.


Mi dispiace per per noi ciclisti, che questa sembrava la prima amministrazione a darci un pochino di retta. Però il prezzo è apparso sin dall'inizio troppo alto. Prima sono un cittadino, e solo dopo un ciclista.


PS: a questo punto avrete capito che il tandem serve solo come specchietto per le allodole… alla fine ci chiamiamo Roma Ciclista!

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