venerdì 10 gennaio 2014

Ciclosperanze per il 2014

Ma da ciclista, cosa spero di ottenere dal 2014?

Bene, dopo il ciclobilancio (magro) del 2013, i miei desideri per il 2014 sono questi:

a) Sopravvivere
Speriamo che non mi acciaccano. Questo è un desiderio intimo di sopravvivenza che non è assolutamente legato alla comunità. Non saprei che farmene di un miglioramento statistico incredibile della sicurezza se, per esempio, divenissi l'unico morto in bicicletta del 2014!

b) Crescere in numero
Spero che il 2014 veda confermato il trend in accrescimento dei ciclisti. Crescere di numero è l'unico modo di fare pressione concreta sugli automobilisti prima ancora che sull'Amministrazione capitolina.  Certo che un po' di infrastrutture per la ciclabilità farebbero miracoli.

c) Piste ciclabili
Spero proprio che il 2014 i porti qualche kilometro di pista ciclabile in più. Sono anni che stiamo a secco, e abbiamo bisogno di qualche incoraggiamento. A me piacciono anche le infrastrutture ludico-turistivo, come la pista Roma Fiumicino o la pista delle Mura. Le vicende del bilancio comunale sono purtroppo molto cupe. Non vorrei che invece di ottenre nuove piste dovessimo restituire le vecchie...

d) Corsie ciclabili
Sono l'infrastruttura con il miglior rapporto utilità/costo. Se ne potrebbero fare decine di chilometri. Non proteggono fisicamente, ma disegnano uno spazio sovrano per le bici, e all'automobilista forniscono un rierimento visivo per non starci troppo addosso.  Di contro, anche se costano poco, prendono spazio agli automobilisti, specialmente per la sosta in doppia fila, e quindi vanno difese dai Vigili.

c) Bastonate agli automobilisti indisciplinati
Una bella politica per riportare la disciplina sulle strade romane sarebbe un bel regalo per il 2014. Invece di quelle strupidaggini del twitter, come se a Roma fosse difficile trovare auto in doppia fila, il nuovo Capo Vigili dovrebbe mettere a punto u piano di recupero. Si parte dalle auto sui passaggi pedonali per poi passare a stroncare il parcheggio in seconda fila sulle strade percorse dai mezzi pubblici. Le altre? Beh, intanto arriviamo a questo, poi ci pensiamo.

d) Miglioriamo le strade
E' ora di cominciare a riparare le strade disastrate che ci ritroviamo, prima che qualcuno si faccia male sul serio,

e) Bike Sharing
Francamente spero che non si buttino altri soldi nel bike sharing. Mi spiego: se deve essere fatto, sia fatto bene, ovvero tipo Parigi, Bruxelles, etc, e non in salsa ATAC. Fatto bene o male ha un grosso problema: parte dal centro storico, dove serve a poco. Infatti lì le distanze sono ridotte, e non vi è il problema della scarsità di collegamenti tangenziali- L'ideale sarebbe averlo nelle periferie, in i particolare attestato intorno a ciascuna stazione della metropolitana o ferroviaria, così da moltiplicarne  l'utlità. Alla fine si farà la solita cosa salottiera per permettere ai turisti di andare da Piazza Navona a Piazza di Spagna... e poi rimane il problema dei ladri.

f) Guerra ai ladri di biciclette.
Serve anche una bella offensiva contro i ladri di biciclette. Non dico di farggli fare la fine di Giordi, che pure meriterebbero, però nemmeno di lasciarli liberi perchè poveracci qualcosa nella vita dovranno pur fare. La detenzione rimane una strada obbligata per i recidivi. Il rimaptrio forzatosenza passare dal via  (dopo la pena) per gli stranieri. I lavori forzati di utilità ciclistica, tipo pitturare le corsie ciclabili o costruire la pista Roma - Fiumicino secondo le tecniche manuali del Macadam, sono un ovvio corollario di una sana politica pr stroncare questa vera e propria piaga sociale.

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