domenica 30 giugno 2013

Because the night belongs to the cyclists...

Giovedì scorso, anzi primi minuti dekl venerdì,  tornavo in bicicletta da una festa di compleanno, passando per il centro. Intorno alla mezzanotte sono rimasto molto piacevolmente impressionato dalla quantità di ciclisti che ho visto lungo il lungo tragitto (circa 8 km per tornare a casa).

Ciclisti tutto sommato equamente distribuiti tra centro e priferia, sessi, ed età.

La bicicletta è ormai divenata uno dei veicoli della movida romana, ed in questo abbiamo tutti da guadagnare, anche chi rimane a casa, perchè può tenere le finestre aperte senza sentire rumore... a parte qualche cambiata un po' grattante.

Questa della silenziosità è una verità elementare che tendiamo a scordarci, ma uno dei pregi della bicicletta è proprio la sua traccia acustica minima.

Tornando mi è capitato anche di incontrare Ornella che passava sotto il COlosseo, e quindi abbiamo fatto un paio di km appaiati, scambiandoci quattro simpaticissime chiacchiere.

Non senza pericolo,  però. Infatti di notte i pochi automobilisti si scatenano, andando a velocità proibitive, altro che 30 o 50. Sulle consolari, e su tutti gli stardoni, si parla di un minimo di 70, per salire anche oltre i 100, apprezzati ad occhio, ma non molto lontani dalla realtà.

Sarebbe stato interessante conoscere anche il tasso alccolico dei guidatori, così, tanto per incrociare i dati. Il mio non era proprio bassissimo, tanto che qualcuno alla festa aveva detto: "Ma non è che tu vieni in bicicletta per poter bere in tranquillità"? In effetti, per quanto la normativa sull'alcool sicuramente si applòica anche ai ciclisti, la bassa velocità della bicie il consumo di calorie immediato, è tale che per essere veramente pericolosi per se' e per gli altri bisogna veramente aver perso il lume della ragione, cosa che bevendo raramente mi capita.

Il dato dell'elevata velocità degli autoveicoli (e moto, anche più veloci) la notte, è alquanto preoccupante al diffondersi della bicicletta. E rimanda al veccio problema delle zone 30 e delle zone 50.  Per quanto sia, Roma ha una vasta aliquota di strade ampie, non zonatrentizabili, sulle quali occorrerebbe adottare misure di tipo repressivo, per esempio molti autovelox fissi, come ho visto dalle parti di Porte di Roma.

martedì 25 giugno 2013

Ma quale zona 30... un altro caso di panbrioscismo!

Stavo giusto ripensando a tutti quelli che a Roma invocano la zona 30 come la panacea di tutti i mali.

Stavo giusto pensandoci in due occasioni...

La prima da automobilista, quando malgrado le tre corsie, cercavo di rispettare il limite dei 50. Colombo, Via dei Monti Tiburtini, insomma, quello che volete. E' difficile farlo, non tanto per le auto moderne, quanto perchè tutti ti superano incazzati, che stai a fare lì in mezzo?

La seconda (ma poi anche la terza, e la quarta) da ciclista, percorrendo altre strade, come Casilina e Prenestina, la sera, con auto che sfrecciano a 120 alla faccia del limite di 50.

In questa situazione a che serve parlare di limite a 30, quando la gente supera, e di più del doppio, quello dei 50? 

Questo malpensare, il rifiuto di connettere il cervello con la realtà, è una delle caratteristiche di tanti ciclisti e anche di tutti quegli idealisti che usano l'ideale tanto per darsi delle arie. Un po' come i pacifisti a senso unico, per intenderci, quelli che rimproveravano di militarismo gli americani ma ai sovietici nn dicevano mai nulla.

Un approccio concreto al problema vorrebbe come prima cosa l'imporre il rispetto dei limiti di velocità, quali che siano. e poi, constatano che gli incidenti continuano a capitare anche se la gente li rispetta, cominciare a ridurli.

Poi subito comincia il coro: ma la zona 30 deve essere costruita per non fare andare le auto veloci!

Certo, avete ragione. ma allora non è un problema di cartelli, ma di infrastruttura, che è tutta un'altra cosa. L'infrastruttura costa quattrini, molti, che in questo momento sembra nn ci siano.

Allora facciamo due cose più serie:

a) chiediamo con più forza gli autovelox sugli stradoni, i  modo da abbassare la velocità delle auto. Già se vanno a 50 ci guadagnamo moltissimo.

b) senza ridisegnare completamente le strade, limitiamoci a fare i passaggi pedonali in rilevato rispetto alla strada. In Provincia di Latina ne hanno fatti parecchi, e le macchine devono rallentare per forza, 30 o non 30. Ne bastano pochi, per esempio davanti alle scuole, e poi uno per ogni strada, così da spezzare la corsa delle auto.

PS: per panbrioscismo ci si riferisce alla frase attribuita alla regina Maria Antonietta, che avrebbe detto sentendo il popolo chiedere pane... se non hanno pane mangino brioches. Così, se già non vanno a 50, abbassiamo il limite a 30!

venerdì 21 giugno 2013

Teoria e pratica dell'incrocio Bruxellese... quando due romani si incontrano

La teoria

Ciclisti invidiosi....

Guardate che razza di corsie ciclabili disegnano sull'asfalto a Bruxelles...

Belle, dritte. Le auto sono ridotte ad una misera corsia. Poi arrivati all'incrocio a "T", una striscia rossa porta le bici al centro dell'incrocio, così puoi scegliere se andare a dx o a sx, senza intralciarti con le auto, oppure andare dritto nel tratto contromano riservato alle bici! Che goduria!

Semplicemente fantastico, si vede che si sta in un paese avanzato!! Vediamo se Marino il sindaco Marzino (Mariano il sindaco marziano?) riuscirà a fare qualcosa di simile.


Cosa succede in pratica

Per andare a cena con i colleghi prendo una bici del bike sharing (1,6 € per 24h). Pesa come un tram, ma in discesa va forte, Mi infilo esattamente per quella strada, fino ad arrivare alla mitica "S" rossa. Tranquillo sei in un paese civile... La affronto impavidamente, senonchè il RBLSS (Roman Biker Life Saving System) entra in funzione e mi consente di scartare istintivamente evitare per un pelo  un'allegra automobile, condotta evidentemente da un altro romano, che mi supera al volo fottendosene della striscia rossa etc. etc.

Non tutto quello che luccica è oro!!

lunedì 17 giugno 2013

Tirare il Sindaco per la giacchetta

Gran discussione in certi ambienti per la partecipazione del Sindaco al gay pride. Grande delusione, negli stessi, per il cortese rifiuto, anche perchè sarebbe stata una formidabile occasione di critica.

Da ciclista ho già fatto notare che il "sindaco ciclista"  (ma si attende la prova dei fatti) non ha partecipato alla Critical Mass, quindi non vedo perchè avrebbe dovuto partecipare al gay pride, per quanto pittoresco.

Alla fazione avversa,  che agognava a criticarlo per la partecipazione e ne ha perso l'occasione, faccio notare che difficilmente si possa giungere più in basso di Almenno a partecipare con la fascia tricolore alle marce del movimento della vita.

Dopo una prestazione del genere sarebbe meglio -in ogni caso- tacere.

venerdì 14 giugno 2013

Tra marziani ci si intenderà?

Il ciclo-insediamento del nuovo Sindaco speriamo sia di buon auspicio. Dopo gli anni bui di Alemanno, Roma si merita un nuovo stile di governo, nuovi contenuti, realizzazioni, la speranza di migliorare. Sì perché il sindaco passato proprio questo ci aveva rubato: la speranza di migliorare.

In questo la bicicletta non è stata  che una metafora di quello che stava succedendo. Come la Spagna di Franco, così la Roma di Alemanno era tagliata fuori dalle  principali correnti che animano le altre città del continente (e di quello americano), in particolare la riconquista degli spazi dalla motorizzazione individuale, che le ha rese invivibili. Questa come prima cosa, insieme ad altre ancora più odiose, come la partecipazione alle manifestazioni del movimento per la vita, sapete bene che non occorre aggiungere altro.

Altro elemento l’approssimazione dell’attività amministrativa. In questi anni, lungi dall’essere un sindaco delle regole, Roma è sprofondata nella confusione più totale, con i prepotenti che l’hanno fatta, e la fanno,  da padroni, con la benedizione del corpo dei vigili urbani, ormai aduso a voltarsi dall’altra parte. L’eccezione del contrasto alla straripante presenza dei nomadi, contrasto peraltro inconcludente, non ha certo migliorato il magro bilancio di una città sprofondata nell’anarchia dell’inciviltà.

Questo è stato sotto gli occhi di tutti. Alla fine Alemanno non è stato votato nemmeno da quelli cui non piace Marino. 5 anni sono stati buttati, amen.

Detto questo, il nuovo sindaco, il marzianino, riuscirà a far di meglio?

Nella terra del peggio che non muore mai, non lo si può affermare con certezza. Di precedenti esperienze amministrative che dimostrino la validità dell’uomo non se ne parla. I partiti locali, non solo quello di Alemanno, sono considerati un nido di vipere. Lo appoggeranno in maniera sincera o lo contrasteranno? Saprà manovrare le leve giuste per far funzionare nel modo giusto la macchina amministrativa?

Sono tutti i quesiti ai quali non possiamo in questo momento dare risposta, anche se difficilmente potremo rimpiangerci Gianni. 

Adesso almeno sembra che siamo tornati alla civiltà. 

giovedì 6 giugno 2013

Aggredito dal Bus... il seguito

Ritorno sul post aggredito dal bus, per riportare e commentare un commento.

Innanzitutto mi scuso con il commentatore, per il ritardo.

In realtà avevo preparato una risposta, ma è andata persa... quindi ho elevato la risposta a livello di post.

Ai lettori, e agli altri autisti di autobus premetto che non ho modo di sapere se chi ha risposto sia realmente un autista di bus... cmq non ho motivo di dubitarne.

Ma ecco il commento:

Ciao sono un autista di autobus , avrei un domanda per i ciclisti ? É mai possibile che un ciclista che viaggia ad un velocità di 20 o 30 km/h Max si metta appaiato ad altri ciclisti dove dosi far suonare ogni volta per farli rimettere in fila indiana ..... Poi dietro un curva te li trovi belli belli a chiacchierare tra di loro e tu saresti il teppista che li sfiora .....poi se succede che li prendi indovina chi è lo stron.....
UN CONSIGLIO LE PISTE CICLABILI ESISTONO ....SE POI NON È PRESENTE RICORDATE CHE UN ANTOBUS AVRÀ SEMPRE LA MEGLIO SUL CICLISTA.....MA IL CONDUCENTE DEL BUS NO ....PERCHÉ RICORDO DI UN CICLISTA CHE FACEVA INVERZIONE DI MARCIA IN PIANA CURVA MENTRE ARRIVAVA. IL BUS INDOVINATE CHI HA AVUTO LA PEGGIO........ ACCERTATA LA COLPA DEL CICLISTA DOPO 1ANNO IL COLLEGA È TORNATO A GUIDARE NEL FRA TEMPO LA SUA PAGA È SCESA . COME SI PUÒ ANDARE AVANTI A MEZZA PAGA? DOPO CHE NON HAI NEANCHE COLPA? Ciao

Commento legittimo, un po' duro, ma anche il mestiere dell'autista di bus è duro, specialmente a Roma.

Dal mio punto di vista non ho criticato gli autisti di bus nella normale guida, ma solo due episodi che mi sono parsi intrinsecamente scorretti, fuori dalle righe. A parte il secondo, fatto apposta, il primo episodio è stato generato -ritengo- da un oggettivo imbarazzo nel gestire il ciclista in prossimità della fermata. Non è la prima volta, ma questa è stata plateale. 

Il rimedio? Semplice: gli esami per la patente C/D/E dovrebbero includere anche una parte per spiegare come si gestisce il caso del ciclista fra te e la fermata del bus. E le azienda, tra le quali ATAC e COTRAL dovrebbero dedicare qualche refresh a questi temi. In particolare è un peccato che non vengano organizzati incontri tra associazioni di ciclisti e ATAC per parlare di questi temi. Sono sicuro sarebbe benefico per tutti.

Sul tema della responsabilità degli  incidenti sono altrettanto d'accordo. Non sempre il mezzo motorizzato ha colpa, lo vediamo anche con i pedoni, ma in caso di incidente l'autista passa un bel po' di guai prima di dimostrare la propria innocenza

Riguardo al commento sui ciclisti appaiati che dire... E' difficile dare torto sul merito degli esempi riportati. Non si dovrebbe andare appaiati, specialmente dietro le curve. Troppo spesso ce lo dimentichiamo. Anzi, nelle gite che faccio spesso vedo comportamenti assolutamente irresponsabili da parte dei ciclisti. Ciononostante non si può neanche pretendere che si vada sempre in fila indiana. almeno nei rettilinei se due ciclisti fanno un po' di strada appaiati, specialmente se nei giorni festivi un po' di comprensione la si può avere. Inoltre  molto spesso il bus non passa neanche con un ciclista solo.

Sarebbe comunque altrettanto importante cominciare a dire che in effetti dietro una curva può esserci un ciclista, o un qualunque altro ostacolo. Forse i mezzi motorizzati dovrebbero cominciare a capire che non possono prendere curve cieche a velocità sostenuta, e che il limite sulle strade extraurbane, almeno in presenza di curve dovrebbe essere abbassato.

Caro signor autista di bus, il momento più brutto del Sentiero dei Briganti di due anni fa è stato l'arrivo a Bolsena. Lungo il breve pezzo di discesa su asfalto, un camion pesante, a 80 all'ora su di una strada stretta stretta a zig zag, mi ha superato mancandomi di poco. Fosse andato a 40 all'ora, visto che c'era un ciclista, probabilmente non avrebbe messo a rischio la mia vita. E allora perchè non vai piano? E chissenefrega che devi arrivare, mica puoi passare sopra la gente. 

Il punto che mi preme è però quello delle piste ciclabili. 

Non è la prima volta che un autista di bus urla dalla cabina di andare sulle piste ciclabili, intendendo che secondo lui le biciclette dovrebbero circolare solo sulle piste ciclabili...  Non solo la cosa è palesemente assurda, ma aggiungo che nelle città civili d'Europa, sulle corsie preferenziali sono ammessi bus e biciclette, mentre non possono entravi i taxi, assimilati alle auto private... guarda un po' sono città nelle quali con il bus ti sposti benissimo...

Fermo restando che tanta gente guida male, anche la bicicletta, il bus a Roma va piano per le troppe auto, soprattutto quelle lasciate in seconda fila, non per le biciclette. 

Volendo dare un consiglio al nostro amico autista direi che se si spargesse la voce che i bus strisciano le auto lasciate in seconda fila, (e se si facesse che chi lascia l'auto in seconda fila paga i danni al bus, cosa non secondaria), le cose cambierebbero, non ci sarebbe neanche bisogno dei vigili!!!

martedì 4 giugno 2013

Ostia vale bene una pista? Riflessioni minime sulla CIemmona al mare…

Anche quest’anno la domenica ciemmistica, quella con gita al mare, è stata un successo strepitoso. 

Non so quante persone abbiano partecipato all’evento, ma credo diverse migliaia, di sicuro in aumento per quella che è ormai diventata una vera festa della Capitale. 

Questa volta tutto è andato bene anche senza la protezione dei Vigili Urbani, impegnati a sfilare ai Fori Imperiali…  (NdM, ogni commento su quest’ultimo particolare è superfluo, anche perchè la guerra contro il traffico l'hanno sicuramente persa...)

Va però registrato che, malgrado la partecipazione non vi è stata –praticamente- alcuna copertura giornalistica.  Un servizietto fotografico su repubblica locale, ma per il resto nadadenada. L’unico accenno radiofonico sembra l’abbia dato Onda Verde, ma nessun articolo sui giornali, nessuna intervista.

La circostanza è molto strana per un evento che ormai è una classica della città, con sicuramente un certo grado di foclore... non saremo il Gay Pride, ma un bel casino lo combiniamo lo stesso.

Quello che si è perso è più del folclore, è un dato fondamentale: se diverse migliaia di persone si vedono per andare tutti al mare in bicicletta, magari una pista lungo la Colombo potrebbe servire  fare una ciemmina tutte le settimane, senza turbare traffico e automobilisti, ma finalmente dando uno sfogo verso il mare alla voglia di ciclabilità della Capitale. 

Mi perdonino i ciclomobilisti che giustamente vogliono prima le piste urbane, ma secondo me sarebbe un grande impiego di denaro, e  un grande aiuto alla causa globale della ciclabilità, se non a quello più ristretto del ciclomobilismo.

Di più! Anche a una domenica dal ballottaggio, nessuno dei candidati sindaci, manco er M5S, si sono abbassati a pedalare con noi.  Semplice ignoranza o presa di distanza? O forse noi ciclisti non contiamo proprio ‘na minchia, ovvero il nostro voto va solo in certe direzioni. Se il buongiorno si vede dal mattino, direi che è proprio un segnale pessimo per la ciclabilità nel prossimo quinquennio…
Speriamo bene.

Ma ci dice anche che se vogliamo ottenere qualcosa non dobbiamo essere ne’ di sinistra ne’ di destra, ne' di M5S. Occorre fare le puttane e votare per solo ed esclusivamente per coloro che  promettono soldi per la ciclabilità e garantisono posti per nostri rappresentanti.


Insomma una lista di soli ciclisti che venda il proprio voto ad ogni elezione...

domenica 2 giugno 2013

Ciemmona again!


Foto

In questo freddo inizio di giugno (e l'ultimo weekend di maggio sarebbe stato anche peggio) si è svolto ancora  una volta inl confortante rito della Ciemmona, ovvero l'invasione "pacifica" delle strade da parte di una vera moltitudine di ciclisti... un bel po' di migliaia, direi.

Migliaia di ciclisti che escono per una volta dalle catacombe nelle quali sono costretti a vivere e strappano, per qualche ora, la strada agli automobilisti... prima che purtroppo le cosi ritornino come -a Roma- sono sempre... strapotere delle auto e poco o niente spazio ad un mezzo che conosce una fortissima popolarità in tutta l'Europa ricca.

Nell'Europa povera no, perchè tutti fanno finta di non essere poveri anche se lo sono... e quindi sprechi e inefficienze a gogo. Poi l'effetto si vede, e la differenza tra Italia e Germania passa anche da queste, non affatto piccole, differenze. Ma tant'è.

La Ciemmona è stata quindi assunta a rito primaverile romano, forse più del Natale stesso di Roma. Come manifestazione è anche più imponente di quella del 2 giugno, che si è svolta poco distante.

Per quanto mi riguarda stavolta ho portato la piccola Hoptown, che se lo meritava. Debbo dire che è stato piacevole. I circa trenta km non sono un problema, anche se quando ti confronti con i veri ciclisti a bordo di vere bici la differenza si fa sentire, eccome!

Il panorama umano della Ciemmona è sempre interessante.

Per quanto mi riguarda il campione di Ciemmona è stato un bimbo di diciotto mesi che si è fatto sul suo seggiolino con il padre tutto il viaggio da Piazzale Ostiense ad Ostia... fantastico, così carino. I miei mi si addormentavano sempre, e allora erano guai, lui invece è rimasto sveglio e allegro tutto il tempo.

Sempre meravigliose sono le fanciulle, di tutte le taglie, forme guise e costumi... un vero ripasso del mistero della bellezza femminile, e soprattutto della voglia di comunicarla agli altri, che mi stupisce e mi appassiona da ormai 40 anni... come passa il tempo!!!

Una menzione speciale alle cicloappuntamentiste che in queste occasioni sanno mettere da parte il lato tecnico e agghindarsi in perfetto stile Vispa Teresa Avea tra l'Erbetta...

Relativamente a quella maschile, debbo dire che mi piacerebbe avere il fisico per farla a torso nudo, sfoggiando pettorali e dorsali, ma di questa stagione appare molto difficile, non avendo ancora  smaltito lo strato di grasso invernale!

Terza bellezza, quella delle biciclette. Alla Ciemmona tutti, a parte me, danno del loro meglio in termini ciclistici, e si vedono veramente tante belle biciclette. Ruote piccole, grandi, in piedi, sdraiate, a uno, due e tre piani, da carico, da rimorchio, carrelli, pieghevoli, tascabili... insomma il tutto del tutto.

Poi c'e' il ritorno... ritorno a Roma, ritorno alla realtà di tutti i giorni. Da Stazione Ostiense a casa, ricomnci, dopo essere stato padrone della strada, a doverti ancora defilare, pena la morte, a sentirti strombazzare da qualche cretino che ancora non ha imparato a guidare la macchina senza rompere i coglioni, etc.

Bentornata normalità... (e domani c'e' anche lo sciopero dei bus!!!)