martedì 23 aprile 2013

Un gita memorabile



Foto

Sono proprio contento di aver aperto una nuova route veramente memorabile.

E sì, perchè con appena 50 minuti di treno si arriva a Valmontone e dopo pochi chilometri si arriva allo sterrato... si prende lo sterrato e si fanno oltre 35 km tra pista e sterrato fino al lago di Canterno.

Solo allora si riprende la strada e si scollina (110 m di dislivello dopo mangiato) e si scende a palla verso Ferentino scalo... il fix totalizza 63 km e 750 m di dislivello... non male!

La gita non è partita benissimo. Infatti un repentino cambio di tempo ha invertito le giornate.

Adesso si aspetta la pioggia per sabato, e il sole per domenica, ma ormai è troppo tardi per cambiare. Alla gita si aggregano "solo" quattro persone Jean Paul, Agnese, Uta e Megara/Maria. Francamente mi sarei aspettato di più, sarà il tempo!

Tra l'altro mi accorgo di non aver scritto sul sito che non ricevo SMS (software). Pertanto Maria invia la disdetta, ma non la ricevo, una vera disdetta!

A Valmontone siamo quindi in quattro. Internazionali. Rappresentati Italia (29 voti), Francia (29 voti), Germania 29 voti e Polonia (27 voti). Minoranza di blocco!

Prima di lanciarci ci fermiamo ad un porchettaio doc (lo trovate sulla traccia) facciamo rifornimento di vettovaglie (panini e dolci), poi partiamo per l'avventura.

La prima sorpresa (non per me) è la mola di Piscoli, un luogo alquanto suggestivo.

Ma non suggestivo come il primo giorno che ci sono passato, con l'acqua che ruscellava giù per il sentiero (vedi foto del titolo).

Continuiamo per la sterrata Piscoli-Selva di Paliano. Bella sterrata, che ci porta esattamente all'imbocco della pista.

Da lì, sotto un cielo sempre più nuvolo attacchiamo la salita sulla pista. Sempre bella, anche sotto il cielo autunnale. La strada si snoda lentamente sotto di noi.

Forte voglia di caldarroste.

Al Serrone ci fermiamo per prendere acqua. La prendiamo non solo dalla fontanella, ma anche dall'alto, che comincia a pioviccicare.

Per fortuna dopo un po' smette, mentre continuiamo per la parte di pista che conduce ad Acuto.

Passato Acuto, saliamo per altri pochi metri e scolliniamo a circa 710.

Da lì -come tutti sanno- si scende dolcemente verso Fiuggi. Interrompiamo la dolcezza della discesa a circa metà, per lasciare la strada ed inoltrarci sullo sterrato verso il Lago di Canterno.

Lo sterrato va bene fino ad una deviazione a destra, diverta dalla provinciale, ma segnata sulla traccia fatta con google earth.

Proviamo a percorrerla, ma prima sprofonda nel fango, poi sale ripidissima verso il cielo.


Ci fermiamo e saggiamente riprendiamo la via vecchia. Dopo circa 500 m ci ricongiungiamo alla traccia, che era salita ad un santuario e ridiscesa al nostro livello. Con tutta quella fame era impossibile, veramente, seguirla.

Gli effetti dell'inverno piovoso sono tutti intorno a noi.

Quella che d'estate era la valle dell'affluente del Lago, adesso è proprio parte del lago. Attorno, allagamenti di campi vari, probabilmente torbiere o robiole.

Non ho mai visto una torbiera, ma me la immagino così, peraltro molto diversa da una robiola.

Finalmente arriviamo alla spiaggia del lago. O meglio, al prato che sovrastava la spiaggia. Il lago ha sconfinato, vicino alle rive spuntano i tronchi degli alberi.

Una piccola isola ricorda un promontorio una volta attaccato alla spiaggia.

Il lago sa di cane bagnato, qualche grosso pesce morto galleggia (carpe mi ha detto il nostro esperto).

Intorno non c'e' nessuno, solo noi che ci mettiamo a banchettare sulla spiaggia.

Io mi appisolo, visto che la sera prima ero rientrato alle tre di notte dopo un bel po' di km di pedalata notturna.

Quando mi riprendo facciamo i bagagli e ripartiamo... per fermarci duecento metri dopo per il caffè.

Trascorso il caffè, con molta porchetta, prosciutto, cioccolata e biscotti sullo stomaco, affrontiamo gli ultimi dislivelli, peraltro su strada.

Ci tocca fare 110 metri per scollinare sulla valle, poi ci buttiamo in discesa ed in circa mezz'ora arriviamo in volata alla stazione di Ferentino.

Veramente una bella gita. Mi dispiace solo che ero preparato per il sole, ed invece mi sono preso una gita di stampo autunnale. Però guardate che belle le foto... tutti i paesaggi vanno vissuti con i vari tempi.

Rifaremo questa gita anche con la viva luce del sole, magari in autunno, quando i colori sulla pista Paliano-Fiuggi sono particolarmente vividi.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ciao, aspetto la traccia per il consueto "scippo"!!!
un saluto
Molesto