domenica 28 ottobre 2012

Purchè SIC non diventi un boomerang...

La sicurezza è un argomento molto potente. L'iniziativa/movimento SIC ha fatto leva su questo argomento, e in poco tempo, a merito dei suoi promotori e attivisti, ha ottenuto moltissimo: spazio sui giornali, notorietà, la ciclofestazione del 28 aprile... insomma, un successo di attenzione e interesse.

Adesso c'e' solo da cercare di tramutare questa energia disordinata in azioni concrete, prima che si disperda nell'ambiente, e bisogna cominciare a cercare di stringere i tempi.

Infatti la mobilità ciclistica potrà cominciare ad espandersi solo con l'aumentare della quantità di ciclisti che usano la bici con regolarità nella vita di tutti i giorni. Abbiamo visto, infatti, che i ciclisti della domenica, pur essendo tanti, al massimo ci portano nuove piste nei parchi e bike-sharing di lusso.   Infatti, una volta rientrati a casa da Villa Borghese o Villa Ada, rimettono la bicicletta in cantina e il giorno dopo via sui soliti mezzi: auto, scooter o mezzo pubblico. Magari pensando: se non fosse così pericoloso  proverei a prendere la bicicletta.

Eh sì, perchè le iniziative tipo SIC o il più mortifero di traffico si muore, seppur con buone intenzioni, diffondono un messaggio chiarissimo per i non ciclisti: La bicicletta è il più pericoloso dei mezzi di trasporto. E questo tiene lontano moltissime persone. Anzi i genitori finiscono per non prendere la bicicletta ai figli, proprio perchè sembra più pericolosa addirittura del famigerato motorino! E come dar loro torto con tutti questi corvi menagramo che si sentono a tutte le trasmissioni radio?

Per quanto mi riguarda io non sono sicuro che la bicicletta sia più pericolosa degli scooter e delle moto, se non altro perchè non ti puoi far prendere dalla fretta e guidare spericolatamente per tagliare i tempi. Invece cercherei di non associare nelle statistiche biciclette e pedoni, che fanno due vite stradali separati.

Anche tra biciclette io tenderei a dividere gli incidenti in città da quelli fuori, e pure all'interno di quelli fuori città, gli incidenti da spostamento da quelli da allenamento, ovvero che accadono a ciclisti che su strada si allenano all'attività agonistica.

Gli incidenti ciclistici urbani dovrebbero poi essere messi a raffronto con gli altri mezzi a due ruote, proprio per vedere in città qual'e' il livello di pericolosità degli uni e degli altri. Magari viene fuori (come credo) che la bici è entrisecamente meno pericolosa degli scooter.

Poi, se con alcune misure la si può rendere ancora più sicura, allora va benissimo. Ma a questo dovrebbe essere confinata l'azione SIC.

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