martedì 20 marzo 2012

Le rotatorie antieuropee

A proposito del rapporto che c’e’ tra semafori e rotatorie europee, ho già fatto un post…

Adesso, in ossequio al punto 2 degli otto del Times Voglio parlare delle rotatorie antieuropee

The 500 most dangerous road junctions must be identified, redesigned or fitted with priority traffic lights for cyclists and Trixi mirrors that allow lorry drivers to see cyclists on their near-side.

Io chiamo rotatorie antieuropee quelle rotatorie che pur assomigliando a rotatorie europee, ne differiscono profondamente per geometria e per regime delle preferenze. Sono posti entrinsecamente pericolosi e la loro eliminazione o normalizzazione una volta accomunerebbe tutti gli utenti

della strada.

Regime delle

precedenze: moltissime. Piazza Acilia, Piazza di Novella (seconda foto) e uno degli esempi più pericolosi Piazza Bottego lungo il percorso della pista Zabaglia-Rubattino.

In pratica sono slarghi circolari di strade che conservano il regime di strada con precedenza a chi percorre la strada e non a chi percorre la rotatoria.

Nella seonda foto si può vedere Piazza Bottego, con una bella rotatoria e la precedenza a chi si immette da Via Zabaglia e non a chi ruota.

Geometria: pericolosissime, sono quelle rotatorie che consentono all’automobilista di tirare dritto pensando di stare una strada di quelle sopra. Esperienza personale sulla rotatoria di Viale de Coubertin (prima foto), dove un auto proveniente da Via Argentina ha imboccato “dritto per dritto” Via Gaudini. Io venivo in bici e ho evitato il frontale per poco.

Insomma, altro che specchi agli incroci e gli otto punti del Times. A Roma abbiamo ancora troppi infroci da portare ad un livello accettabile di sicurezza.

3 commenti:

Bikediablo ha detto...

Sono d'accordo, ho un esempio non di rotonda ma di incrocio similare a via Gaurico vicino l'ufficio, accontentati del link alla mappa.
La segnaletica orizzontale ora è diversa dalla mappa, hanno problemi serissimi anche i pedoni, per non parlare di chi ha una carrozzina con bambino o è disabile.
Ovunque ci sia uno slargo occorre che le zone di separazione siano realizzate non con la vernice ma con rialzi e scivoli per pedoni.
marco

Bikediablo ha detto...

e che le rotonde siano ben sagomate. ma resta un problema di fondo che è il rispetto della CdS da parti di tutti noi, pedoni, ciclisti, moto, auto. Finché non si arriva a questo c'è poco da fare, basta un'auto parcheggiata male per oscurare un incrocio o le strisce pedonali. basta un pedone distratto per creare incidenti gravi. basta un ciclista vestito di nero su bici nera (visti due ieri sera) senza luci...
a Londra TUTTI i ciclisti portano le luci, pure piuttosto corpose e non si vergognano di indossare il giubbino fosforescente. quasi tutti portano il casco ma questo ovviamente non è obbligatorio neanche li.
marco

Lug il Marziano ha detto...

Hai ragione, solo che c'e' l'errore umano sempre in agguato. Per esempio se una rotatoria è disegnata male, e la segnaletica è sbiadita, le probabilità di "sbagliarla" sono fortissime.

In questo caso ci vanno di mezzo sia ciclisti che motociclisti, che sono i più deboli!

Lug