sabato 24 marzo 2012

Dopo IMU solo bici (no money for benza anymore)

Per la manifestazione salvaciclisti del 28 aprile si va alla ricerca di uno slogan. Allora piovono i romantici (In bici mi piaci), i didascalici (nunc est ciclandum), gli esplicativi (In bici fai bene all’ambiente e non ti costa niente), gli appellosi (In bici fai bene ai tuoi figli).

Il mio slogan mi è venuto in mente di getto: Dopo IMU solo bici. Infatti dopo aver pagato l’IMU, il 70% delle famiglie italiane proprietarie della propria casa, si accorgerà di aver dato circa uno stipendio, e quindi dovrà per forza ridurre i consumi. No money for benza anymore.

Sembra ieri che il grande Silvio vinceva le elezioni promettendo l’abolizione dell’ICI. Un colpo elettorale sotto la cintura, doppiamente scorretto venendo da lui. Infatti non solo ha toccato una delle principali fonti di finanziamento dei Comuni (con tutto quello che ne è derivato), ma è andato, lui alleato della Lega, anche ad abolire l’unica tassa realmente federalista che avevamo. Ma che je fregava?

In effetti avrebbe potuto dare corso alla promessa elettorale in un altro modo: per esempio detraendo l’ICI versata dalla dichiarazione dei redditi. Così avrebbe avuto due effetti: primo, togliere l’ICI solo a chi le tasse le già le pagava, evitando di premiare i furbi, secondo, andare a vedere per quali appartamenti l’ICI non veniva recuperata e scoprire un bel po’ di evasori.

Sappiamo com’è andata. E’ stato dichiarato KO tecnico per il governo, l’ICI è ritornata, ma al contrario. Adesso è una tassa statale sulla quale i Comuni possono prendere qualcosa…

Tornando a noi, il nostro Sindaco per far tornare i conti ha sicuramente risparmiato su piste ciclabili e bike-sharing. Adesso che la crisi (e la benza a 2 € il litro) si fa sentire. Il traffico è diminuito di almeno il 20% e i ciclisti stanno aumentando a vista d’occhio, ma sono buttati in mezzo alle strade con gli altri utenti. E in generale tutto il trasporto pubblico a Roma appare trascurato, non in grado di fornire un’alternativa valida al mezzo privato. Quindi spaventiamoli: adesso siete automobilisti, a luglio potrete permettervi solo la bici. Unitevi a noi!

Ci salverà la legge salva ciclisti? Io non credo, da quello che ho letto, la commissione trasporti al senato ha fatto più o meno le stesse osservazioni del marziano. Ovvero al di là delle intenzioni il testo è una ciofeca. Ma secondo me anche la sostanza degli otto punti, almeno per Roma, è in gran parte una ciofeca. Spiegherò perché in ulteriori post. Non è detto che la medicina che cura il tuo vicino vada bene anche per te.

Se non altro perchè Londra parte da una incidentalità di circa un terzo rispetto a Roma (e il Regno Unito rispetto all’Italia). Questo è un dato di partenza importantissimo. Come dire, a parità di malattia, non puoi dare la stessa terapia ad una persona in salute e ad un diabetico (il diabetico siamo noi, per intenderci).

I lanciatori (dell’iniziativa) dicono: non sottilizziamo, l’importante è che se ne parli. Hanno ragione fino ad un certo punto, ma così si rischia di fare solo chiacchiere e altro folclore ciclistico.

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