domenica 31 ottobre 2010

Se la città (il Sindaco) si arrende ai prepotenti e agli indisciplinati


Leggevo or ora che a Roma ci sono circa 900 macchine per mille abitanti, contro una media Italiana di 550 ed una europea di 490.

Secondo alcune stime l’offerta di trasporto pubblico di Roma, parametrata alla densità di popolazione, è circa 50 volte inferiore a quella di Londra, 30 a quella di Parigi, un terzo inferiore a quella di Napoli.

Da qualunque parte la si guardi, è una catastrofe, secondo me di proporzioni tali da influire anche sul PIL nazionale.

Ad occhio da un ventesimo ad un decimo di punto l’anno.

Una catastrofe destinata a perdurare nel tempo, visto che il completamento della Linea C della metropolitana è ancora da definire.

Nel frattempo potremmo darci al tram, ma niente: tante fanfare per un piccolo spostamento di capolinea dell’8 a Piazza Venezia, quando la linea da San Pietro a Termini rimane ancora un miraggio.

E’ chiaro che il cittadino romano cerca di supplire con il trasporto privato alla mancanza di quello pubblico.

Purtroppo la d

ensità di popolazione è tale che il trasporto privato da solo non ha speranza di soddisfare i bisogni della città. Basta vedere il traffico nei giorni di sciopero dei mezzi pubblici.

Inoltre l’abuso di mezzo privato sta rendendo invivibile la città.

Nelle foto tre esempi:

  • Ingorgo dovuto alla riapertura al traffico privato di Viale Libia: nell’ora di punta le auto private si incolonnano e provocano gravi ritardi ai mezzi 80, 38, 3 93 che percorrono quello stesso tratto.

  • Parcheggio su marciapiedi a Piazzale Luigi Sturzo: le auto salgono sul marciapiedi, distruggendo gli scivoli di travertino tipici dell’EUR. Il posto c’e’, ma magari occorre camminare 10 minuti o pagare due euro (strisce blu).

  • Parcheggio abusivo alla Salita del Grillo. Il mezzo dell’AMA occupa tutto lo spazio disponibile. Rimangono bloccate le auto, le moto, le biciclette perché a fronte di doppio cartello di divieto di sosta con rimozione, parcheggia di tutto. (Piccola soddisfazione: nel blocco è incappata anche un’auto dei Vigili Urbani);

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Potrei continuare, ma a che serve? Il Comune sembra abbia rinunciato, se mai lo ha avuto, a qualunque programma credibile di contenimento del traffico privato. e di fatto scoraggia il mezzo pubblico, rendendolo più lento e meno efficiente.

Con la stessa logica il tram non viene espanso, in quanto considerato incompatibile con la circolazione automobilistica. Per fare un capolinea a Piazza Venezia sembra che si stia facendo il Ponte di Messina.

I Vigili Urbani chiudono un occhio, talvolta tutti e due. Ormai intervengono solo se qualcuno li chiama, altrimenti i cittadini devono sbrigarsela da soli contro i prepotenti. Poi ci si meraviglia che finisce a botte. E qualcuno ci lascia la pelle, anche. Ma la forza pubblica dove sta? I Vigili?

Come dice oggi Monti sul Corriere, quanto tempo perduto. A Roma anche in idiozie come la Formula 1.

Per quello che vedo io il bilancio di Alemanno, almeno nel settore della mobilità e dei trasporti, è per adesso più di un fallimento, perché a supporto del trasporto pubblico, e della mobilità, in due anni è stato fatto ben poco, e le cose continuano a peggiorare.

domenica 24 ottobre 2010

Il Marziano prova Villo!, il bikesharing di Brussels


Alla fine non ho resistito e ho provato il Villo!, ovvero il bikesharing di Brussels. Che è un bikesharing coi cavoletti e controcavoletti di Brussels, anche se qualche piccola magagna l’ho scoperta immediatamente.

Le immagini sono di repertorio, ovvero non ho potuto scaricare le mie dal cellulare, e quindi mi servo nella rete.

Innazitutto il Villo! Ha tre abbonamenti: annuale (30€), Settimanale (7€) e giornaliero (1.5€). Già capite come sia flessibile. Io l’ho fatto per 1 giorno, costa meno che girare in bus.

Il biglietto si deve fare ai totem che stanno accanto alle stazioni. Anche per quello da 1.5 euro è necessario avere la carta di credito, infatti se ti freghi la bici o non la restituisci ti vengono addebitati 150€. Il che costituisce un buon deterrente.

Il miglior deterrente contro il furto è però la bici stessa. Più che un cancello è una porta corazzata. Pesantissima, ruota 26 da guerra, freni a nastro, è quanto di meno attraente per un ladro. Cammina, certo, e anche benino nelle distanze corte, ma ho dei seri dubbi che potrebbe essere utilizzabile a Roma, per via della difficoltà a farla camminare in salita.

Un’altra buffa peculiarità è che il cambio (a 7 marce) è al contrario dei nostri, ovvero le marce più potenti si ottengono ruotando la manopola verso l’avanti, quelle più veloci ruotando la manopola verso l’indietro.

Comunque sia ho preso tre bici nella mattinata, e tutte andavano bene.

La prima mezz’ora è gratuita e quindi, per pedalare l’intera mattinata ho fatto come consigliava la guida: ho cambiato la bicicletta ogni mezz’ora.

Tutto a posto, costa meno del bus, poi Brussels è una città “piccina”, quindi le distanze sono assolutamente umane.

Ma non tutto è perfetto: con il Villo! sono andato a trovare un amico che mi ha invitato a pranzo con la bici.

La casa era vicino ad una stazione della metropolitana, e così ero sicuro di trovare una stazione anche lì.

Invece nulla, e mi hanno confermato che le stazioni in periferia sono pochissime, e non come a Parigi.

Evabbe’, nessuno è perfetto, ma magari avere a Roma un bikesharing così!

sabato 23 ottobre 2010

Una gita al castello di Beersel con l’A-Group


Dovendo partecipare a due impegni di lavoro, uno venerdì e uno lunedì,, ed essendo già stato a Brussels lunedì e martedì scorsi, ho optato per rimanere a Brussels anche il weekend, sperando di riuscire a non rimanere due giorni da solo.

Purtroppo il tempo non è stato favorevole, ma comunque avevo deciso di andare a vedere la Foresta dei Sogni, un bellissimo bosco al margine sud-est di Brussels. Molte incertezze per il tempo, appunto, ma cmq mi sono diretto al noleggio di bici alle 10 di mattina, ora di apertura.

Mentre stavo lì, ho notato un gruppo che si stava assemblando… ho chiesto in maniera abbastanza spudorata che gita pensavano di fare e se mi potevo aggregare. Dopo una serie di confabulazioni tra l’organizzatrice (Veronique) e il capo gruppo (Jack, un colonnello dei paracadutisti in pensione) mi è stata data la luce verde, abbassando il costo del nolo della bici da 15 a 9 euro, perché ero diventato del gruppo.

Un po’ ero preoccupato, in quanto ero senza guanti e con attrezzatura un tantino raccogliticcia, infilata di contrabbando nella valigia. In cima alle assenze spiccavano i guanti ed i pantaloni impermeabili, indispensabili in una giornata di pioggia. Comunque non ho avuto freddo alle mani, e la pioggia non ha reso inservibili i pantaloni normali.

Il gruppo era di una ventina di persone, 70% ciclogirls, il programma leggero: circa 40 km nella campagna a sud-est di Brussels, traversando la Foresta dei Sogni, la quale foresta è bellissima, e vale la penna andarci. Ancora più bello è l’hinterland di Brussels, con magnifiche case monofamiliare curatissime, in un panorama di dolci colline.

Insomma abbiamo grato tutto il giorno, tra pioggerella e vento, fino a raggiungere e visitare il Castello di Beersel, molto bello, sotto la guida sicura di Jack. Ciclogirls molto lente, addirittura tre sono cadute. La prima e la più impressionante caduta è stata fatta dall’unica cubista del gruppo, nel bel mezzo di una discesella su asfalto. Ma non si è fatta male...

Per il resto impressionante il guidare in una nazione che cura il trasporto su bicicletta, quindi permesso ai sensi unici, zona davanti alle auto ai semafori, piste ciclabili –fuori e dentro carreggiata- come se piovesse, ed in effetti tutta la gita è stata sotto l’acqua.

Un grazie a tutti per la simpatica accoglienza e fatevi sentire se passate da Roma!

lunedì 18 ottobre 2010

Ecchevvordì? SOS Pista di Via Panama a Piazza Ungheria


Nella foto potete gustarvi le nuove strisce pedonali che uniscono la pista di Via Panama con il tratto di Piazza Ungheria.

E cosa vogliono dire?

Sembrano la scritta iniziale di Guerre Stellari: finiscono nel nulla, a metà marciapiedi.

E inoltre sembra che siano messe la’ senza tenere minimamente conto della pista.

Ma ci si può passare in bici oppure no?

Io per non sapere ne’ leggere ne’ scrivere, passo con la bici…

Certo, sembra di vivere in una contraddizione: da una parte si fa la pista ciclabile, dall’altra la si sabota con una segnaletica incoerente, che potrebbe anche essere pericolosa.

Invece andrebbe protetta da chi proviene da Via Panama e gira a destra con un bel cordolo, ed eventualmente qualche “banda rumorosa”.

A meno che non sia stato tutto fatto apposta…

domenica 17 ottobre 2010

Mancano si e no gli ultimi 100 metri…


Una ricognizione sulla pista del Tevere ha evidenziato che al completamento dell’asfaltatura mancano si e no un centinaio di metri… ovviamente sotto Castel Sant’Angelo, dove probabilmente occorre fare qualche operazione di sistemazione dei sampietrini prima di procedere con l’asfaltatura.

Da segnalare anche l’avanzamento del Ponte della Musica, che ormai unisce le due sponde del Tevere.

mercoledì 13 ottobre 2010

Forza Pubblica che non si espone

Qualche domenica fa esco di casa e trovo la Municipale che sta rimuovendo un’auto (una mini, ovviamente) da un passo carrabile accanto al mio portone. Ne approfitto e mi rivolgo al “pizzardone”:

- Guardi che macello: l’altro marciapiede è usato come parcheggio.

- Che vuole – mi fa lui – mi sembrano tutte auto di residenti. Se nessuno protesta noi non interveniamo.

- Ma guardi, dovreste intervenire tutti i giorni.

- Lei faccia un esposto e vedrà che interveniamo.

In queste quattro battute c’e’ il dramma romano. La forza pubblica, che dovrebbe difendere il cittadino dalla prepotenza, interviene solo “a chiamata”. E’ vero che le battaglie minoritarie non sono mai state popolari in Italia, ma qui parliamo di un marciapiede permanentemente occupato da una tribù di furbi… anzi, si fottono il marciapiede per parcheggiare. Lo fottono a me, a voi.

Ovviamente a me non costa niente mandare un esposto. Con l’esposto mi espongo a litigare con tutti quelli che girano in strada, perché quando i vigili poi vengono, state certi che diranno a quelli delle auto multate:

- Che volete, c’e’ uno che protesta… siamo costretti a venire…

sottintendendo che per parte loro sarebbero (ben) lieti di lasciar perdere. Carità, mica ho paura, ma il principio che i Vigili non intervengano spontaneamente anche di fronte a violazioni così sfacciate mi fa impazzire! Bei tempi quando gli addetti della STA potevano multare anche le auto in sosta irregolare fuori dalle strisce blu.

Circa 20 anni fa era andata meglio. A quell’epoca abitavo poco distante, in una strada dove gli automobilisti avevano preso la brutta abitudine di parcheggiare a spina di pesce sul marciapiede, fino ad appoggiarsi con lo spigolo dell’auto ai palazzi. Con il piccolo appena nato, ci trovammo sempre in mezzo alla strada con la carrozzina. Alla zona venne assegnato un vigile.

Gli parlai e mi rispose: adesso li raddrizzo io.

Nel giro di una settimana tutti si misero a parcheggiare correttamente, e da allora non hanno sostanzialmente smesso di farlo.

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domenica 10 ottobre 2010

Col "cancello" da Capranica a Civitavecchia

La vecchia Ferrovia che da Caprinica a Civitavecchia è un po’ il refugium peccatorum del ciclista romano.

Io però non l’avevo mai percorsa tutta e così ho deciso, di getto, di gettarmi nella piccola e scontata impresa.

Prima di questa gita ero arrivato solo fino alla stazione di Bandita di Barbarano, mentre con una gita di cicloappuntamenti ero risalito da poco più in giù, fino a Capranica.

Stavolta, invece tutta, e pure col cancello, visto che la consideravo non abbastanza impegnativa per portarci la bici da fuoristrada.

Inoltre il cancello è così pesante (in pura billetta di ghisa) che trasforma ogni semplice passeggiata in una specie di eroica.


Sono rimasto letteralmente affascinato dalla veduta del Mignone dal ponte.

Un vero paradiso, dove mi prometto di ritornare con la bici “seria” (che comunque costa sempre 5 volte meno della peggiore Cube).

La sorpresa è stata, invece, la difficoltà della pista dal Mignone in poi, e soprattutto le pietraie dell’ultimo pezzo (ho seguito l’itinerario di Paola e Gino, soprattutto per ricongiungermi alla rete viaria dopo l’ultima stazione).

Infatti il mio cancello, malgrado l’impostazione di guida molto aggressiva, non è molto cittadino, e non ne è uscito un granchè bene. Ho leggermente storto il cerchio posteriore, e ho pattinato su di un paio di fondi sabbiosi, soprattutto a causa della gomma anteriore che è liscia da strada.

Inoltre ho avuto molto imbarazzo nel guadare un paio di pozzanghere olivedolci… e lunghi tratti sommersi nelle gallerie.

Per quanto riguarda l’ultimo pezzo, ho seguito appunto l’itinerario di Paola e Gino, che però è stato evitato da tutti i gruppi che mi seguivano, i quali non mi hanno sorpassato e li ho trovati tutti alla stazione di Civitavecchia.

In effetti quell’ultimo pezzo non mi è piaciuto per niente, e se devo essere sincero, verso la fine del tracciato anche le gallerie hanno cominciato a darmi sui nervi.

In effetti il vantaggio del tratto di Paola e Gino è che minimizza il percorso su strada, e seguendolo ho avuto un piccolo premio: al guado del corso d’acqua (ridotto ad una serie di pozzanghere, ho trovato un magnifico airone (era grigio… cenerino?) che si è sollevato dall’acqua, con silenziosa maestosità, di fronte ai miei occhi.

Purtroppo non sono stato abbastanza veloce con la macchina fotografica
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venerdì 8 ottobre 2010

Parte l’asfaltatura del terzo, ed ultimo, tratto della pista del Tevere.

Giovedì mattina, ho deciso di percorrere la pista del Tevere per andare in ufficio.

Che meraviglia nel vedere che non solo stavano iniziando a rimuovere i cumuli di immondizie lasciati dall’estate romana, ma che era iniziata l’asfaltatura del terzo, ed ultimo, tratto della pista.

Ne erano stati completati già almeno due o trecento metri, percorribili, e “le maestranze” stavano accingendosi a continuare il lavoro spruzzando il bitume preliminare sui sampietrini.

Ovviamente tutti temiamo che la pista realizzata in modo così sbrigativo, duri solo lo spazio di un inverno.

D’altra part e non è destinata ad essere percorsa da mezzi particolarmente pesanti. Speriamo dunque che si conservi liscia e percorribili per molti anni ancora… e che comunque sia oggetto di manutenzione quando servirà.

Occorre però riflettere sul significato del completamento di una tale infrastruttura. Percorrendola non avevo dubbi… niente auto, niente smog, niente buche, niente semafori, niente stop-and-go. Nessuno di quei fenomeni che piagano le altre piste.

Se non fosse per le due interruzioni a Via Capoprati e al Ponte dell’Industria, offrirebbe una stupenda via per percorrere Roma da un capo all’altro senza interruzioni di sorta.
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mercoledì 6 ottobre 2010

Bici sulla metro

Spett.le Assessorato alla Mobilità,
sono ormai molti anni che utilizzo la bicicletta come mezzo di trasporto in città. Non l'unico, ho anche l'auto, ma quando posso prendo la bici, che è più rapida ed economica.

Nell'uso quotidiano sarebbe molto utile poter usufruire, magari fuori dagli orari di punta, del trasporto su metropolitana. Tornerebbe molto utile in caso di pioggia imprevista, o di copertura di grandi distanze.

E' molto importante anche per aumentare l'efficienza della poca metropolitana che abbiamo.

Sto vedendo che la richiesta espandere l'orario, come me, a cuore di molti altri utenti della bicicletta.

E la bicicletta è un mezzo di trasporto sempre più popolare, anche a causa della cronica inefficienza del servizio di trasporto di superficie, che tra le altre cose è massacrato dalle infrazioni delle auto -innanzitutto la sosta in doppia fila- che il Comune si guarda bene dal reprimere in maniera adeguata.

Spero pertanto che possiate a breve espandere l'orario di trasporto sulla metropolitana delle biciclette anche alla mattina e al pomeriggio.

Cordiali saluti

martedì 5 ottobre 2010

Sistemata la trincea della Salaria

Una notizia positiva: la brutta Trincea antibici segnalata di fronte al nuovo edificio dei Mnopoli di Stato sulla Salaria è stata sistemata.

Evviva

domenica 3 ottobre 2010

Roma Ciclista – Programma 2010 –2011

Arrivato Ottobre, è tempo di rimboccarsi le maniche e preparare il programma ciclistico per il nuovo inverno.

Quello del 2009-2010 lo vedete ancora (per poco) a destra. Qualcosa è stato fatto, sono le voci blu.

Ricapitoliamole:

- sono stati asfaltati due tronconi su tre della pista del Tevere. Non è poco, e si spera che anche il terzo seguirà a breve;

- è stato completato l’attraversamento della pista a Via Cilicia

- il bike sharing è stato esteso al III Municipio.

Ancora di più è la circostanza che è stata ripresa la manutenzione della viabilità ordinaria, e quindi da ciclista si viaggia molto meglio.

Se altro è in marcia (le azioni in verde), altro ancora aspetta e… spera. Sono i carry-over, i trascinamenti, del 2009. Elenchiamoli:

a) Il Ponte sulla pista Roma Nord. Quella è una vera vergogna. Non solo la pista è interrotta da almeno due anni, non sono in vista lavori di riparazione e nessuno si è preoccupato di allestire un microbo di itinerario alternativo per collegare i due tronconi. Usque Tandem?

b) I passaggi ciclopedonali. I ciclisti romani ancora aspettano di capire se c’e’ una logica nelle differenze tra un passaggio ciclosemaforico e l’altro, ovvero capire dove si spinge la bici a mano e dove no.

c) Espansione bike-sharing: per ogni passo avanti, due indietro. Che altro c’e’ da dire?

Quindi direi che al primo posto dovremmo mettere queste voci, che “avanzano” dall’anno scorso. Ma la vera “roba” di quest’anno, quale sarà? Io suggerisco di riferirsi al Piano Quadro della Ciclabilità del Comune di Roma, e precisamente alla pagina 19, dove si trova lo specchietto degli interventi già finanziati.

Vediamoli nel dettaglio:

a) Pista Roma Fiumicino (Fattibilità)

b) Dorsale Aniene Ponte Fomentano P.te Mammolo (Esecutivo)

c) Pista V. del Mandriane (Esecutivo)

d) Pista Tor Fiscale-Parco degli Acquedotti (Esecutivo)

e) Pista Cervelletta Togliatti (Appaltata)

f) Pista Papiria Nobiliore (Esecutivo)

g) Pista Aguzzano Borraccia San Basilio (Definitivo)

h) Pista Appia Caffarella (Esecutivo)

i) Pista Torvergata Tor Bella Monaca (Appaltata)

j) Pista A.V. Roma Napoli (Opera di Compensazione TAV)

k) Pista Monte Ciocci Valle Aurelia (Opera di Compensazione TAV)

l) Piste XII Municipio (Appaltata)

m) Piste Roma Metropolitane XII Municipio (Appalto EUR-Tor De Cenci)

Non conosco esattamente il significato pratico dei vari termini. Non so se sia meglio definitiva, esecutiva o appaltata. Appaltata mi sembra meglio, decisamente.

Alcune di queste piste sono già in fase di realizzazione, mi pare quella di Roma Metropolitane.

Comunque sono un bell’elenco. Avete altre idee per l’anno prossimo?

sabato 2 ottobre 2010

I ladri di biciclette vanno trattati come i ladri di cavalli nel West

Uno dei capolavori del cinema italiano, Ladri di Biciclette, ha avuto un terribile effetto sul ciclismo in Italia. Il ladro di biciclette viene ormai sempre trattato come un povero Cristo da compatire, invece che come un vigliacco che spara sulla crocerossa, ovvero porta via povere biciclette indifese.



I danni sociali del furto di biciclette sono notevolissimi. Infatti uno dei problemi più seri per chi vuole utilizzare la bicicletta è il rimessaggio. Solo pochi fortunati dispongono di posti sicuri dove lasciarle, e spesso anche i cortili condominiali e le cantine sono violate.




Per la bicicletta poi il problema è peggiore che per altri mezzi di trasporto.

Infatti se per andare in macchina non sono necessarie Ferrari o Porsche, la qualità della bicicletta, la sua leggerezza e funzionalità, varano molto al variare del prezzo.



Pertanto sono convinto che i ladri di biciclette debbano essere equiparati ai ladri di cavalli nei film di Cowboy, impiccati senza tanti complimenti, magari al Pincio in occasione di un bel ciclopicnic… Pensate con un opportuno avviso su cicloappuntamenti!

Magari sulle pagine "Scampagnate e Gite"...



In alternativa, il reato di furto di biciclette, come qualsiasi altro reato perpetrato sui mezzi di trasporto pubblico, dovrebbe essere aggravato da una clausola di pericolosità sociale.


Per gli immigrati una clausola speciale: decuplicazione della pena. Infatti se sei venuto da un paese straniero, magari anche parecchio lontano, proprio per fregare le nostre biciclette, è giusto che ti si faccia un mazzo così.


Non vi pare?

PS.: sto preparando anche due posti sui ladri di canoe e quelli di flauti dolci, altre categorie di criminali pericolosissimi
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venerdì 1 ottobre 2010

Un bacarozzo nell'occhio

Bacarozzo è la parola romana per scarafaggio.

Non dovrebbero volare, ma oggi pomeriggio, mentre rientravo lemme lemme dall’ufficio, in leggera salita, un bacarozzo volante, mi è arrivato dritto dentro l’occhio destro. Andava contromano, e sotto la quota minima ammessa dalla Regole dell’aria, quindi la colpa era tutta sua.

L’impatto –tutta velocità sua- è stato niente male. Vedendolo arrivare ho subito chiuso l’occhio, ma ciò non ha impedito di rimanere bloccato tra le palpebre. Al che ho pensato: E se fosse qualcosa di puncicoso?

Quindi ho cominciato a lavorare di dita per levarlo… il tutto continuando a zigzagare al centro della carreggiata. Solo ad certo punto ho realizzato che la cosa stava cominciando a farsi pericolosa, e che sarei potuto finire sotto un bus.

Finalmente ho accostato e sperando nell’assenza di pungiglione, sono riuscito alla fine a cavarmi dall’occhio il corpo estraneo, che è precipitato al suolo con un tonfo.

Tutto è bene quel che finisce bene… per me.

Nota: in borsa avevo gli occhiali trasparenti, che per pigrizia non ho indossato… fino a quel momento

PS.: sempre un mucchio di ciclisti in giro!