domenica 1 novembre 2009

Che bella la pista dal Piglio a Fiuggi!

Dopo averne tanto sentito parlare, mi è punta la vaghezza di percorrere la pista che va da Piglio a Fiuggi, percorrendo la sede della vecchia Ferrovia dismessa.

Ha giocato un ruolo non secondario in questa scelta la ricerca dei colori e degli aromi dell'autunno, dei quali la zona è particolarmente ricca.

Insomma, la mattina ho preso armi e bagagli, bici sull'auto (restituita alle 4,15 da un figlio in vena di Halloween), vettovaglie, acqua e via...

Invece di prendere l'autostrada fino a Fiuggi, ho preferito risalire la Prenestina. Una strada meravigliosa, specialmente a qualche chilometo dal Raccordo, quando termina la cintura dell'abuso e si ritorna in un ambiente simile a quello che vedevano i nostri antenati 2000 anni fa...

E ancora, per lunghi tratti, è possibile vedere il basolato della Presentina che affianca la strada... Ma non come sull'Appia antica, dove sembra una superficie lunare. Lì il basolato è ancora percorribile, le pietre passabilmente accostate e piatte. Sopra i platani con le foglie che cominciano ad ingiallire, e rendono ancora più vivido il blu del cielo terso.

Ho lasciato l'auto ad una delle stazioni in pianura (francamente non mi ricordo quale) e ho cominciato a percorrere la pista. Sarà che ero già ben disposto dalla gita in auto, ma a meno di un chilometro dalla macchina, quando il tracciato si è staccato dalla strada e ha cominciato ad inerpicarsi per conto suo sulle pendici del mondo, mi sono innamorato di questa pista.


Bellissimo quel lento inoltrarsi tra i campi scoscesi, i piccoli uliveti, le vigne minuscole, in un silenzio quasi totale, che è una delle caratteristiche che io adoro di questa parte del Lazio. Così come i colori rosso e ruggine che si spandono su tutto il paesaggio e l'abitudine di tutti di accendere fuochi di foglie, che spandono la loro nebbia azzurrina nella luce del mattino.

Uscita dal bosco e dall'abitato, la pista si inerpica sui fianchi della montagna per raggiungere Acuto. In quella parte il panorama è veramente magnifico, e vale sicuramente la fatica necessaria a raggiungerlo.

Dopo tanta bellezza la discesa verso Fiuggi è stata invece un po' deludente, specialmente per il fatto che la pista svanisce all'ingresso del paese, e forse tanata bellezza avrebbe meritato qualcosina di meglio.

Comunque mi sono consolato con un picnic in una bella valle ai marini di un castagneto, dove ho anche suonato il piffero (Pardon: Flauto Dolce Contralto Barocco) per una mezz'oretta, prima che la Foresta le mi triangolasse e mi arrestasse per disturbo della quiete bucolica.


Il ritorno è stata una gradevole sorpresa, in quanto non avevo realizzato che appena scollinato Acuto, si scende a valle a 30 all'ora senza pedalare, anzi frenando. Al ritorno all'auto avevo totalizzato 45,5 km.


Tre osservazioni:

a) ho adottato la bisaccia invece dello zaino, come sacca da uscita. In effetti ci metto solo i panini, i vestiti di riserva (ovvero K-Way e giacca che levo quando fa caldo) e il piffero (Pardon: Flauto Dolce Contralto Barocco). Facendo passare la tracolla dietro il collo e sulle spalle, la bisaccia appoggia sulla parte bassa della schiena. Pochissimo carico e schiena che non suda;

b) una pista come questa è una ricchezza per il territorio, e sicuramente un grosso incentivo al turismo, se fosse valorizzata e oggetto di marketing. Infatti malgrado la mia buona volontà di spendere qualche euro per dimostrare alla comunità locale l'apprezzamento, lungo la pista non ho trovato neanche un bar dove prendere un gelato. Meno che mai agriturismi o Bed and Breakfast.

Purtroppo sono solo venti chilometri, ma potrebbe essere espansa (per esempio fino a Cave) e soprattutto collegata a Roma in qualche modo. A Sud verso Frosinone e Cassino. Ancora si è in tempo, in quanto la sede non è stata stradalizzata nella maggior parte dei casi.

c) la Prenestina è ancora senza rotatorie europee, soprattutto nella fascia vicina al raccordo, dove gli incroci sono ancora regolati da semafori. Ma insomma, con così tanto traffico, cosa si sta aspettando? Forse sono meglio questi lavori che tante altre opere, come le complanari, che consumano un sacco di spazio e mi sembra moltiplichino il traffico, invece di fludificarlo.

3 commenti:

BICICAPITALE ha detto...

ci sono stato due volte.....confermo la tua descrizione, il percorso e' celestiale..tempo fa ne ho parlato in un post:
http://canforak.blogspot.com/2008/02/da-provare-pista-ciclabile-paliano.html

Lug il Marziano ha detto...

Certo che l'ho visto... Per questo che me l'ero segnato...

Diciamo che in autunno la zona ha, almeno per me, una bellezza particolare.

PS.: in effetti sono partito dalla stazione di Paliano.

Lug

Lug il Marziano ha detto...

Certo che l'ho visto... Per questo che me l'ero segnato...

Diciamo che in autunno la zona ha, almeno per me, una bellezza particolare.

PS.: in effetti sono partito dalla stazione di Paliano.

Lug