lunedì 8 giugno 2009

Una gita ad Anzio e Nettuno

Non sono andato in bicicletta fino a Nettuno, ma ho preso il treno, anche perché la giornata, 31 maggio, non era delle migliori.


Esperienza gratificante, specie scendere a Termini con la bici ed arrivare rapidamente a casa direttamente dal binario.

Comunque sia, Anzio e Nettuno sono due comuni molto interessanti dal punto di vista della circolazione in bicicletta, in quanto sono, tra i comuni delle vacanze, hanno fatto interessanti politiche delle piste ciclabili. Vediamo con ordine (alfabetico):

Anzio: fatto abbastanza, molto si può fare.
Anzio ha una bella pista che collega la riviera di ponente alla stazione ferroviaria (immagini 1 e 2). La pista è ampia e ripara dal traffico, magari con qualche incertezza per attraversare la rotatoria. Va anche detto che il comune di Anzio ha fatto un uso intensivo delle rotatorie europee, abbattendo il numero dei semafori con miglioramenti tangibili della situazione.

Molto si può fare ancora: per esempio collegarsi alla bella pista che proviene da Nettuno, in modo da poter addirittura andare da Nettuno alla riviera di Ponente.


Ma l’azione più interessante sarebbe una pista ciclabile litoranea che unisse Anzio a Lavinio (e continuasse fino a Lido dei Pini…).

Per almeno metà del tragitto basterebbe ri-asfaltare un marciapiedi largo e degradatissimo (foto 3), senza rubare alcuno spazio alle auto.
Sarebbe un trionfo, in quanto permetterebbe di lasciare l’auto, in tutta sicurezza, anche nelle uscite serali, con netto miglioramento della salute e del traffico.

Nettuno: fatto molto, non riposiamo sugli allori
Nettuno ha realizzato una meravigliosa pista ciclabile lungo Via Gramsci, fino al limite del territorio comunale.
Magnifica, ha tolto le bici dalla strada (pericolosa).
Peccato che Anzio non l’abbia raccordata con il proprio sistema.
Inoltre vi sono altre piccole ramificazioni delle piste e quella di San Giacomo.
Una tiratina di orecchie ai nostri colleghi ciclisti: Nettuno, le cui strade hanno vinto l’oscar per le buche, ha parecchi ottimi marciapiedi, che però non sono molto larghi.
I ciclisti (e i joggers, pure loro), invece di continuare sulla pista, spesso passano sui marciapiedi, a fino dei portoni dei palazzi… Con il pericolo di investire chi ne esce.

Che dovrebbe fare Nettuno? Proseguire la pista fino al vecchio Borgo e oltre, almeno fino al santuario di Santa Maria Goretti, oppure al grattacielo di Scacciapensieri e all’ingresso del poligono.
Questo metterebbe Nettuno in condizione di puntare sulla bicicletta per decongestionare il traffico estivo, che raggiunge punte mica da ridere.

Inoltre ci sarebbe un grande sogno: unire con una bella pista Nettuno con l’oasi di Torre Astura, dentro il poligono militare, e magari portarla fino a Foce Vede e a Lido di Latina. Pensate che meraviglia: andate al mare sgranchendovi le gambe con 15 km di bicicletta ad andare e altrettanti a tornare… se una volta alla spiaggia vi fate una bella nuotata avete il ciclo completo dello sport.
Infine, pensate una pista che unisca Torre Astura a Lido dei Pini… La bicicletta diverrebbe il mezzo più popolare della riviera.



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