sabato 4 aprile 2009

Il Ciclolaicista

La scena politica era ancora sconvolta (per quanto consentito dalla crisi economica) dalle dichiarazioni del Presidente della Camera al congresso del PdL, che la Corte Costituzionale ha “silurato” la legge 40, riportando alla ribalta il tema della laicità dello Stato.

Come avrò già dichiarato in qualche altra parte di internet, ho fatto tredici anni (elementari, medie e liceo) a scuola confessionale. Ho detto tutto.

Quindi non mi stupisco più di tanto della evidente disonestà, o ottusità intellettuale, di quanti continuano a sostenere la prevalenza della visione religiosa nello stato laico. Infatti è normale (per loro) pretendere il rispetto della propria visione religiosa ma non rispettare in nessun modo la visione degli altri, imponendo le proprie idee. Questa è la superiorità del cattolico.

Anzi che non è stata pronunciata la fatal parola: laicista. Ma qual’e’ la differenza tra laico e laicista? Semplice, laico è chi crede in uno stato che, essendo la casa di tutti, non prende in considerazione le motivazioni di matrice religiosa nelle sue decisioni, e considera le religioni come rispettabili credenze, ma tutto qui (questa è una definizione assolutamente poco rigorosa!).

Laicista è un figura molto più concreta: è chi vuole fare dell’Italia uno stato laico. Da questo punto di vista io sono assolutamente laicista.

E sono anche Ciclolaicista, ovvero non mi contento di dissertare di biciclette e piste ciclabili, ma voglio arrivare al dunque, ovvero la realizzazione di un’infrastruttura ciclabile, che permetta di superare lo svantaggio rispetto alle auto.

Pertanto cominciano a darmi fastidio tutte quelle iniziative a livello istituzionale che inneggiano alla bicicletta, all’ecologia, e poi realizzano poco o niente.

Devo dire che in questo campo l’attuale amministrazione mi ha risparmiato molte arrabbiature.
Infatti mentre la prima parlava molto e faceva poco, questa neanche dice più una parola. Niente chiacchiere niente incazzature.
Ci sarà una pista ciclabile che porta a Damasco, sulla quale Alemanno possa convertirsi?

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